La lettera anonima è circondata da un’aura non proprio positiva. Risultato delle tante fiction o altre opere di fantasia in cui questa pratica viene utilizzata per fini non propriamente nobili, ad esempio per chiedere un riscatto oppure segnalare negativamente una persona per danneggiarne l’immagine pubblica.
In realtà, la lettera anonima può essere utilizzata anche (e soprattutto) per fini di tutt’altro genere, in cui una persona vuole dare vita ad un comportamento positivo senza essere identificata, magari per la voglia di tutelare la propria privacy o perché un atto simile potrebbe esporla a ritorsioni.
Le occasioni in cui può rendersi necessaria una lettera anonima
Le occasioni in cui l’anonimato della lettera può rivelare tutta la sua utilità non sono in effetti poche. Ad esempio, in questa categoria si possono iscrivere le seguenti situazioni:
- segnalare situazioni sospette alle forze dell’ordine non avendo le prove che esse abbiano effettivamente luogo, ma avendone intuito la possibilità e pericolosità:
- fare segnalazioni a datori di lavoro o ordini professionali relative a comportamenti discutibili e lesivi di propri o altrui interessi, in quanto stanno operando una distorsione di carattere etico o economico;
- comunicare una situazione discutibile relative alla propria sfera affettiva o a quella di persone molto vicine.
L’anonimato nel commercio
A queste situazioni, che possono caratterizzare la vita di tutti i giorni, se ne accompagna un’altra, la quale è invece tipica del commercio. Stiamo parlando del dropshipping, ovvero la pratica nota per la formazione di un rapporto triangolare tra i protagonisti di una transazione.
Nella quale, in particolare, un imprenditore si appoggia ad un fornitore incaricandolo di inviare la propria merce senza rivelare chi sia ad effettuare in concreto la spedizione.
Una modalità la quale è sempre più praticata da parte di coloro che fanno commercio elettronico, in quanto consente loro di non dover sprecare preziose energie nell’invio della merce acquistata, concentrando i propri sforzi sulla proposta dei prodotti all’interno della vetrina virtuale predisposta.
Alcuni accorgimenti tesi a preservare la propria identità
Il caso del dropshipping è in pratica un modus operandi che non ha alcun intento malizioso o teso a rivelare scottanti verità. Gli altri che abbiamo ricordato, invece, sono molto delicati e obbligano chi decide di ricorrere alla lettera anonima a mettere in campo determinati accorgimenti al fine di tutelare la propria identità e impedire che venga intuita dal destinatario della comunicazione.
Tra di essi, ricordiamo in particolare:
- l’utilizzazione di un programma di videoscrittura, togliendo di mezzo l’idea di scrivere a mano libera, che agevolerebbe non poco l’identificazione di chi ha scritto il messaggio;
- l’uso di una stampante privata, senza quindi appoggiarsi ad esercizi commerciali. I quali potrebbero adoperarsi per agevolare il riconoscimento della persona che ha stampato il documento inviato;
- lo sfruttamento dello stesso foglio del documento in qualità di busta per la spedizione, andando in tal modo a ridurre al minimo la presenza di tracce tali da consentire l’identificazione del mittente;
- l’utilizzo di sistemi di spedizione che non costringano a lasciare i propri dati. Il modo migliore per spedire comunicazioni di questo genere è rappresentato dalle lettere affrancate con francobolli ordinari, per mezzo delle cassette di raccolta postale.
Lettera anonima: qual è il suo valore legale?
Come abbiamo visto, quindi, le lettere anonime possono avere una funzione molto variegata. Tra quelli che abbiamo ricordato, però, c’è anche il caso relativo alla funzione di denuncia, il quale è effettivamente molto delicato. Anche e soprattutto per il fatto che una lettera di questo genere può avere un valore legale.
In particolare:
- nel caso di un datore di lavoro devono essere riportate vere e proprie prove in grado di permettergli di dare vita ad un provvedimento contro un comportamento illecito del dipendente accusato. Sanzioni supportate solo da semplici illazioni sarebbero illegittime;
- nel caso di una denuncia ad organi di polizia, la Cassazione afferma che le indagini sono del tutto legittime, ma non possono arrivare a perquisizioni, sequestri e intercettazioni telefoniche, trattandosi di atti tali da poter essere disposti solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza;
- nel caso di un esposto l’anonimato è permesso dalla legge. Come accade quando ad esempio si segnala agli uffici competenti del proprio Comune un abuso edilizio commesso da un proprio vicino.
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