Secondo le ultime statistiche disponibili, uno studente meridionale su quattro decide ogni anno di recarsi nelle regioni settentrionali al fine di completare il proprio percorso di studi in una università del Nord.
Un fenomeno il quale può essere paragonato ad una vera e propria emigrazione interna, come quelle che negli anni del boom videro le campagne meridionali spopolarsi con il passaggio di un gran numero di persone nelle fabbriche situate nella parte alta dello stivale.
Il quale ha motivazioni economiche ben precise, derivanti dalla perdurante situazione di debolezza dell’economia del Sud, la quale consiglia chi intende crearsi un futuro migliore a rassegnarsi ad uno spostamento il quale è comunque destinato a lasciare una sensazione di amarezza.
L’indagine di Svimez
A dare una efficace fotografia della situazione è stata la Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), in una indagine la quale ha svelato i contorni del fenomeno. Secondo lo studio, infatti, su 685.000 studenti universitari meridionali del nostro Paese, il 25,6%, pari a 175mila giovani, studierebbe nelle università del Centro-Nord. Mentre sarebbero appena 18mila quelli che fanno il percorso inverso.
A cosa è dovuto il fenomeno? In pratica al desiderio di accelerare quello che ormai sembra un destino ineludibile per i ragazzi meridionali. Invece di trasferirsi una volta trovata l’occupazione o sperando di trovarne una, gli studenti del Sud decidono di anticipare il tutto e recarsi al Nord per finire gli studi e calarsi subito nella nuova realtà.
Una realtà la quale, però, è destinata a lasciare qualche traccia di carattere psicologico. Come è facile immaginare, infatti, chi lascia i posti dove è nato e vissuto nella prima parte della propria vita, almeno nella prima fase della sua nuova esperienza non riesce a recidere il cordone ombelicale che lo lega alla famiglia. Dando così vita a quello che è ormai considerato un vero e proprio fenomeno di costume, destinato a farsi sentire anche da un punto di vista squisitamente economico.
Il pacco terrone per contrastare la nostalgia
Per gli studenti meridionali che si stabiliscono al Nord, la nostalgia è naturalmente d’obbligo. Resa ancora più acuta dalla necessità di pianificare al meglio non solo gli esami, ma anche la vita di tutti i giorni. E proporsi nelle migliori condizioni possibili per poter formare un bagaglio di competenze destinato ad essere lo strumento per la propria crescita sociale e lavorativa.
Per cercare di contrastarla, le famiglie rimaste a casa provvedono a perpetuare una vera e propria usanza, ovvero l’invio del cosiddetto pacco da giù, noto anche come pacco terrone. Nel quale vengono stipati un lungo elenco di generi alimentari che difficilmente possono essere reperiti nella nuova sede. Un vero e proprio tesoro per coloro che lo ricevono. Tanto da spingere i curiosi a porsi una precisa domanda: cosa deve contenere il vero pacco terrone, per meritarsi tale appellativo?
Cosa deve contenere il pacco terrone
Naturalmente, il pacco da giù varia in base alla zona da cui viene inviato. Un pacco terrone spedito dalla Sicilia, ad esempio, non potrà che contenere prodotti tipici di quella zona, almeno quelli che possono essere oggetto di invio senza correre il rischio di arrivare rovinati a destinazione.
Solitamente, comunque, tra le specialità alimentari inviate non possono mancare l’olio e i sottoli, come i carciofini, i funghetti, le melanzane e i pomodori secchi. Oltre alla pasta fresca fatta in casa, alla salsa di pomodoro e ai formaggi, ad esempio il caciocavallo, la mozzarella di bufala o la provola affumicata. Obbligatori sono poi i dolci, ad esempio la pasta di mandorle, i ravioli fritti o i boconotti pugliesi.
Naturalmente si tratta di una lista estremamente parziale, considerate le tante specialità meridionali che sono considerate praticamente irrinunciabili per chi è nato nella parte inferiore della penisola. Tanto da dare lavoro ai corrieri per il recapito dei pacchi lungo tutto il corso dell’anno.
Il pacco terrone è protagonista anche sul web
Naturalmente, il pacco da giù è protagonista d’eccezione anche online. Sul web, infatti, sono sempre di più i siti che si propongono in tal senso, riuscendo a dare vita a soluzioni in grado di andare incontro alle più disparate esigenze. I quali sono in grado di dare vita a proposte di grande interesse per chi ha magari poco tempo e vuole comunque fare bella figura coi figli andati a studiare al Nord.
In tal senso va ricordato Dallasicilia.com, portale dedicato ai prodotti tipici dell’isola. Ove è possibile scegliere tra varie soluzioni caratterizzate sempre da specialità gastronomiche e alimenti i quali sono in grado di riannodare ogni volta il legame degli interessati con i luoghi di provenienza.
Una soluzione la quale risparmia peraltro l’incombenza di dover pensare all’imballaggio a regola d’arte del pacco, tesa ad evitare pericoli che qualcosa possa andare storto nella spedizione, ad esempio a seguito della rottura di un contenitore o dei movimenti incontrollati della merce spedita. Un rischio da evitare ad ogni costo per non ingenerare delusione nel destinatario.
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