La ricezione dei pacchi postali, può rivelarsi un problema di non poco conto per chi è costretto a restare fuori dalla propria abitazione lungo la maggior parte della propria giornata. Una necessità del resto sempre più presente alla luce della vera e propria rivoluzione in atto nella società e, in particolare, nell’organizzazione del lavoro.
Proprio per questo motivo, le aziende che si incaricano di fornire questo servizio hanno provveduto a ridisegnare il paniere dei prodotti offerti alla propria clientela. Mettendo in campo la possibilità di ricevere un pacco anche presso un indirizzo diverso da quello casalingo, sulla base delle proprie esigenze. Andiamo quindi a vedere quali sono le possibilità offerte attualmente dal mercato.
“Casella Postale”: il servizio di Poste Italiane
La prima alternativa in tal senso è rappresentata da “Casella Postale”, ovvero il servizio predisposto da Poste Italiane a favore di chi non ha un recapito fisso, non intende ricevere la corrispondenza a casa oppure non è in grado di indicare un posto di lavoro per il recapito di quanto atteso.
In pratica, “Casella Postale” consente il noleggio di una cassetta personale, ovvero un piccolo spazio fisico, numerato e chiuso a chiave, posizionato all’interno di uno dei tanti uffici postali dislocati lungo il territorio nazionale. Una possibilità che può però essere sfruttata solo durante gli orari in cui il punto prescelto è aperto. Una limitazione che però può risultare minima per chi lavora in prossimità di un ufficio postale e può quindi indicarlo come punto di smistamento di pacchi e corrispondenza.
Per attivarne una basta presentarsi presso un ufficio postale abilitato recando con sé un documento di identità (o un certificato di iscrizione alla Camera di Commercio) e compilare l’apposito modulo. Naturalmente, per poterla sfruttare sarà necessario comunicare a gli eventuali mittenti il numero della stessa, l’ufficio in cui è ubicata, il CAP e la città di destinazione.
I punti di ritiro
Altra possibilità che si è andata affermando nel corso degli ultimi anni è quella rappresentata dai punti di ritiro. Come tali si intendono gli esercizi commerciali che mettono a disposizione degli spazi in cui sarà possibile ricevere la spedizione di un pacco o di corrispondenza per poi garantirne la giacenza per un arco temporale di 14 giorni, entro i quali il cliente è tenuto a ritirarli.
Si tratta di una modalità che permette ai negozianti di sfruttare al meglio tutto lo spazio disponibile e di fornire un servizio aggiuntivo che può ampliare il proprio giro di affari e la propria attrattività nei confronti della clientela. La quale a sua volta può ritagliarsi uno spazio di tempo per ritirare il proprio pacco, senza che la propria giornata sia sconvolta dalla necessità di attenderne il recapito a casa.
Tra le aziende che si sono distinte nel settore va ricordata soprattutto Indabox, che dispone ormai di oltre 3mila punti di ritiro in ogni angolo della penisola. Dispensando un servizio che può costare tra 1,80 e 2 euro, il quale presenta però un limite: è infatti riservato alle spedizioni che hanno luogo all’interno dell’Unione Europea. Inoltre non si accetta il pagamento in contrassegno.
I locker Amazon (e non solo)
Molto simile ai punti di ritiro sono poi i locker, dislocati all’interno di banche, uffici postali, stazioni di servizio, supermercati e centri commerciali, ovvero strutture molto frequentate e le quali garantiscono solitamente orari di apertura molto ampi.
In questo caso il ritiro del pacco avviene digitando il codice personale ricevuto tramite posta elettronica o smartphone, con la notifica di avvenuta consegna. Oltre ad Amazon, pioniere di questa procedura, sono sempre di più gli eCommerce che si stanno attrezzando in tal senso. Naturalmente nel caso si acquisti presso una vetrina virtuale diversa da quella del gigante di Atlanta occorrerà informarsi se essa mette a disposizione un suo locker.
Un servizio in forte espansione
Se queste sono le modalità attualmente offerte dal mercato per quanto concerne il ritiro di pacchi al di fuori della propria abitazione, si prevede che un servizio di questo genere abbia un forte sviluppo nel corso dei prossimi anni. Una previsione fondata proprio sulla rivoluzione in atto nelle nostre vite, tale da obbligare molte persone, in particolare i lavoratori, a trascorrere sempre più tempo fuori dalla propria abitazione. Rendendo loro impossibile o quasi il ritiro dei pacchi inviati tramite corriere.
I fattorini di queste aziende, infatti, operano in concomitanza con gli altri lavoratori e soltanto nei giorni feriali. In tal modo è complicato incastrare alla perfezione le esigenze dei corrieri e quelle dei destinatari degli invii. Una situazione che ha avuto come conseguenza l’affermarsi di modalità alternative di consegna e che potrebbe spingere a vararne ancora di nuovi, proprio andare incontro ad una esigenza sempre più diffusa.
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