Le spedizioni internazionali sono spesso rese complicate dalla presenza di leggi e regolamenti tali da rendere abbastanza difficoltosa la movimentazione delle merci. Con tanto di dazi i quali sono ormai utilizzati alla stregua di armi, per fortuna solo economiche, per colpire i Paesi sgraditi a chi li emette.
Negli ultimi mesi, però, si è verificato un fatto che potrebbe rivelarsi epocale proprio per quanto riguarda i rapporti commerciali tra Paesi di grande importanza sullo scacchiere globale. Si tratta della firma del RCEP, acronimo di Regional Comprehensive Economic Partnership. Andiamo a vedere di cosa si tratti effettivamente e in cosa risiede la sua grande importanza.
Cos’è il RCEP
Il Regional Comprehensive Economic Partnership, firmato nel corso di un summit regionale tenutosi ad Hanoi, è in pratica il più grande patto di libero scambio del mondo attualmente esistente. L’accordo sostenuto dalla Cina va in pratica ad escludere gli Stati Uniti assestando un serio colpo alla sua leadership globale, almeno in tema di commercio.
Secondo gli esperti si tratterebbe di una vera e propria mazzata all’accordo promosso dall’ex presidente americano Barack Obama, dal quale Donald Trump ha deciso di uscire nel 2017. Il RCEP potrebbe infatti contribuire non poco a rafforzare la posizione della Cina in qualità di partner economico nei confronti del Sudest asiatico, Giappone e Corea. Permettendo in definitiva alla seconda economia mondiale di conseguire una posizione più stabile della quale approfittare al fine di dettare le regole commerciali nell’intera regione.
Oltre che dal RCEP, infatti, gli Stati Uniti sono fuori anche dal successore della Trans-Pacific Partnership (TPP). In pratica si sono autoesclusi da due accordi destinati ad avere grande impatto sulla zona del globo che sta crescendo maggiormente.
L’importanza del RCEP per la Cina
Perché gli analisti hanno salutato alla stregua di un colpaccio per la Cina la firma del RCEP? Il motivo è da ricercare nel fatto che proprio l’accordo potrebbe permettere a Pechino a ridurre la sua dipendenza non solo dai mercati, ma anche dalla tecnologia d’oltremare. Potendo quindi guardare con maggiore tranquillità alla frattura in atto con Washington, cui neanche Joe Biden sembra ansioso di rimediare.
Per capire meglio cosa stia succedendo basterà ricordare che l’accordo va in pratica a raggruppare l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Con l’obiettivo principale di abbassare progressivamente le tariffe in una lunga serie di settori.
All’accordo, firmato a margine di un summit ASEAN online tenutosi in contemporanea con le tensioni in atto nel Mar Cinese Meridionale, non ha aderito per il momento l’India. L’altro gigante asiatico ha per ora rimandato l’appuntamento, temendo l’esplosione del suo deficit commerciale nei confronti della Cina, ma potrebbe farlo in seguito. Rendendo ancora più clamoroso lo smacco per gli Stati Uniti.
Perché il RCEP è così importante per chi spedizionieri
L’importanza dell’accordo è abbastanza evidente, a livello di geopolica, in quanto rafforza enormemente la posizione della Cina a scapito di quella degli Stati Uniti. All’interno di una evidente crescita della leadership del gigante orientale, la quale potrebbe essere peraltro ulteriormente favorita dal prossimo esordio della sua criptovaluta di Stato. Di cui proseguono i test in alcune grandi aree del Paese in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022.
Ma lo è anche per il commercio internazionale, andando a dare vita ad una zona di libero scambio che è in pratica la più grande attualmente esistente a livello globale. È peraltro la prima volta che le potenze rivali dell’Asia orientale, ovvero Cina, Giappone e Corea del Sud, riescono a mettere da parte le frizioni tra di loro per concludere un accordo di questo genere.
Il RCEP rappresenterà il 30% dell’economia e della popolazione globale e raggiungerà ben 2,2 miliardi di consumatori. Il ministero delle Finanze cinese ha affermato che tra gli obiettivi del nuovo blocco rientra l’eliminazione di una serie di tariffe, alcune immediatamente e altre nell’arco del successivo decennio. Anche se non sono emerse indicazioni sui prodotti e i paesi che vedrebbero una riduzione immediata dei dazi, non è difficile immaginare che le conseguenze avranno una grande portata, riversandosi anche su chi ne rimane escluso.
Dando infine vita ad una ridefinizione del commercio internazionale la cui portata potrebbe essere gigantesca. Anche e soprattutto per chi è impegnato nel settore delle spedizioni. Il cui interesse per quanto sta accdendo è quindi pienamente giustificato.
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