Neanche la modernità riesce a scalfire una tradizione come quella del pacco da giù, noto anche come pacco terrore. Ovvero l’invio di scatoloni di varia grandezza nei quali vengono stipati i prodotti tipici delle tante zone del Sud che vedono un gran numero di ragazzi spostarsi anno dopo anno nella parte superiore dello stivale. Veri e propri viaggi della speranza che coinvolgono studenti e lavoratori i quali non vedono grandi prospettive nel rimanere nei luoghi nativi e, di conseguenza, si spostano in modo da poter porre le basi per un futuro migliore.
Nonostante la lontananza, però, i legami con le famiglie rimangono ben saldi. Tanto da spingere un gran numero di genitori ad inviare pacchi alimentari che sono destinati a rinsaldare i legami grazie ai sapori e ai profumi della terra di origine. Un fenomeno che, naturalmente, viene alimentato dall’utilizzo dei corrieri specializzati nel trasporto di questo genere di pacchi. Il cui valore è soprattutto di carattere sentimentale, contribuendo però a creare un notevole indotto economico.
Cosa si deve mettere nel pacco da giù? Il pane innanzitutto
Il pacco terrone è naturalmente molto atteso dai tanti fuorisede che popolano il Nord Italia, soprattutto nei periodi festivi. Ma cosa occorre metterci dentro, per ripagare nel modo migliore l’attesa dei propri cari?
Naturalmente, il contenuto varia in base alla zona di provenienza. Possiamo però dire che ci sono alcuni alimenti che assolutamente non possono mancare, a partire dal pane. Anche perché ormai nelle grandi città del Settentrione regnano incontrastati gli impasti in cui viene impiegato il grano tenero al posto di quello duro.
Si tratta in effetti di una differenza di non poco conto. Il grano tenero, dal punto di vista nutrizionale, ha un maggiore indice glicemico ed una minore quantità di proteine. Non evidenzia una grande capacità di assorbimento dell’acqua, una caratteristica tale da renderlo particolarmente funzionale per la realizzazione di numerosi impasti.
Il grano duro, a sua volta, si caratterizza per i chicchi allungati, spigolosi e difficili da rompere, dalla cui macinazione si ricava la semola. Il profumo che lo distingue è del tutto particolare, insieme alla lavorazione di tipo artigianale, completamente diversa da quella industriale che domina nella parte superiore del Paese. Ecco perché molti meridionali trapiantati al Nord non mangiano per quanto possibile il pane locale.
L’olio di casa non si scorda mai
Altro prodotto immancabile, nel pacco da giù, è rappresentato dall’olio. In questo caso, però, non c’è un vero e proprio motivo a far preferire l’olio del Sud a quello settentrionale. Basti pensare che in base al World’s Best Olive Oils, la classifica mondiale dei migliori oli extravergine d’oliva, il miglior prodotto in assoluto del nostro Paese è il Trefòrt della famiglia Bonomelli, prodotto presso le torri del Benaco, sulla sponda orientale del lago di Garda.
Il quale, però, difficilmente potrebbe essere considerato tale da chi si è ormai abituato a consumare quello prodotto magari dal nonno contadino e attende lunghi mesi pur di poterlo consumare. Meglio ancora, se si tratta poi dell’olio Coratina, prodotto a Barletta, dell’Ortice tipico della provincia di Benevento, del Biancolilla di Corleone (Palermo), della Tonda Iblea di Siracusa o Ragusa. Tutti prodotti i quali sono molto noti a livello mondiale e che sono in grado di far felici i destinatari dei pacchi terroni che li contengono.
I formaggi e i salumi
Come possono mancare formaggi e salumi in un pacco di questo genere? Del resto anche in questi particolari campi la scelta è vastissima.
Basti pensare alla mozzarella di bufala campana, da spedire rigorosamente con postacelere, alle provole affumicate, al primosale da panare e friggere o al caciocavallo, per quanto riguarda i primi. O alla salsiccia rossa di Castelpoto, al capocollo di Martina Franca, alla Nduja di Spilinga e al salame di Sant’Angelo di Brolo, per quanto riguarda i secondi. Da degustare coi pani della zona d’origine in ogni momento della giornata, cercando di non farsi vincere dalla nostalgia e ripartire seduta stante verso casa.
Come reperire online il pacco da giù
Una tradizione che non solo non muore, ma anche anzi si è andata rinvigorendo nel corso degli ultimi anni, quella del pacco terrone. A favorirla è stato proprio il web, ove sono nate molte aziende le quali hanno deciso di dedicarsi a questa particolare nicchia di mercato, la quale del resto non si limita ai fuorisede dell’Italia Settentrionale, ma anche ai tanti meridionali sparsi in ogni parte del globo. Anche loro spesso in trepida attesa del pacco proveniente da casa e delle leccornie mai dimenticate.
Tra di esse una particolare menzione spetta a Dallasicilia.com, che presenta una proposta di notevole livello a favore di chi proviene dall’isola. Il suo pacco da giù è in effetti tale da rivelarsi la soluzione perfetta sia per chi la spedisce, che per chi la riceve, andando a rinnovare il legame tra chi è partito e chi è rimasto a casa. Una proposta la quale è in grado di unire la qualità alla convenienza, tagliando fuori eventuali intermediari che hanno il solo compito di andare a pesare sul prezzo finale.
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