C’è una notizia che forse non è stata oggetto della dovuta attenzione dall’opinione pubblica, ovvero quella relativa al fatto che gli italiani sono tornati ad una pratica che sembrava ormai perdersi nel tempo, ovvero l’emigrazione.
Ad optare per questa soluzione sono in particolare i tanti giovani che dopo essersi formati nel sistema scolastico tricolore non hanno trovato opportunità di lavoro in grado di permettere loro di mettere a frutto i sacrifici compiuti.
L’esodo ha assunto proporzioni sempre più vaste, coinvolgendo centinaia di migliaia di nostri connazionali e danneggiando in maniera notevole il Sistema Paese, in quanto i ragazzi italiani sono ben accetti nei Paesi nostri concorrenti sui mercati globali. Un trend che, purtroppo, è stato come al solito sottovalutato da una politica come al solito distratta.
Per chi parte, però, si pone anche una serie di ulteriori problemi, oltre a quelli rappresentati dalla necessità di cambiare letteralmente le proprie abitudini di vita. Ovvero quelli legati al trasporto di ciò che potrà servire nella nuova esperienza. Spedire all’estero, infatti, pone di fronte a problemi diversi da quelli che caratterizzano le spedizioni all’interno dei confini nazionali.
L’importanza dell’informazione
Quando si è costretti a inviare merci e oggetti all’estero, è naturalmente fondamentale conoscere i regolamenti in vigore nei vari Paesi.
In particolare, occorre cercare di capire cosa è possibile spedire e cosa no. Una prima avvertenza da tenere presente in tal senso è la seguente: è vietato inviare oggetti considerati pericolosi per la loro natura e imballaggi che lo possano diventare nei confronti di persone, dell’ambiente o delle altre merci inviate.
A questa prima delucidazione, occorre poi aggiungerne una seconda. Considerato come spesso le spedizioni avvengano per via aerea, è consigliabile consultare la sezione Dangerous Goods Regulations della IATA (International Air Transport Association), l’associazione che riunisce quasi 300 linee aree, quelle che danno vita a più dell’80% del traffico mondiale. Una lettura molto istruttiva in grado di limitare possibili passi falsi.
Le proibizioni dei corrieri
Altro passo fondamentale per riuscire a districarsi nella materia è poi la presa di visione dei regolamenti adoperati dai corrieri. I quali, in particolare, utilizzano una lista di oggetti proibiti, che per molti versi ricorda quella compilata dalla IATA.
Nel dettaglio possiamo notare come siano proibite le spedizioni riguardanti animali, vivi o morti, una raccomandazione del tutto comprensibile alla luce dei traffici relativi a esemplari rari o esotici.
Altra proibizione del tutto logica è poi quella relativa all’invio di oggetti di valore o di antiquariato, di pietre preziose e opere d’arte, che superino un valore di 5mila euro. Come del resto accade per assegni e oggetti di gioielleria.
Non mancano poi i riferimenti ad oggetti pericolosi. Una lista in cui rientrano non solo gli esplosivi, ma anche i fuochi d’artificio, le armi (comprese quelle bianche) e le munizioni, il materiale radioattivo, le motoseghe e gli oggetti dotati di una lama di diametro superiore ai 3 centimetri.
Cui vanno aggiunti i materiali pericolosi, come le vernici o i materiali chimici, i solventi, le resine infiammanti, le bombolette spray e i cilindri di aria compressa. E ancora, gli oggetti contenenti gas, il ghiaccio secco, gli estintori.
Infine le varie, voce in cui rientrano ad esempio resti e liquidi umani, apparecchi televisivi, calamite e oggetti contenenti materiali in ferro magnetici, il materiale pornografico, gli alimentari deperibili, farmaci e scatole recanti la scritta “materiale pericoloso”.
Alcune inclusioni assurde o poco comprensibili
Nella lista in questione spicca però la presenza di oggetti o sostanze di cui, in effetti, non si ravvisa la pericolosità. Ad esempio il gel, le creme, i profumi, lo spray per i capelli o il dopobarba. Mentre qualche dubbio può in effetti sussistere per l’insetticida.
Apparentemente assurda invece l’inclusione di oggetti di valore, di cui in effetti non si ravvisa la pericolosità. In questo caso, però, il divieto non discende da questo aspetto, quanto dal fatto che per essi sono previste spedizioni ad hoc, in grado di proteggere meglio l’invio grazie a procedure e protezioni speciali.
Le questioni burocratiche
Un posto a parte merita poi la questione relative alle questioni burocratiche. Che è un aspetto strettamente legato alla necessità di far passare le merci inviate alla dogana del Paese verso il quale si è diretti.
Se all’interno dell’Unione Europea non è necessario approntare alcuna documentazione, le cose possono mutare nel caso dei Paesi europei che non ne fanno parte, ad esempio la Svizzera. E, soprattutto, quando la spedizione è indirizzata verso altri continenti.
In questi casi occorre conoscere nel dettaglio i regolamenti, per evitare contrattempi. Una esigenza che spinge quindi a reperire un corriere specializzato in spedizioni internazionali e che soprattutto lo sia in relazione al Paese verso il quale è stata indirizzata la merce.
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