La movimentazione di pacchi è in grande crescita anche in Italia. Un trend il quale sembra peraltro destinato a rafforzarsi ulteriormente anche nell’immediato futuro, soprattutto a causa delle nuove esigenze sanitarie indotte dal diffondersi del Covid-19, le quali spingono i consumatori ad adottare comportamenti prudenziali.
A partire dallo spostamento della propria modalità di acquisto dal commercio tradizionale a quello elettronico. Il secondo esige proprio l’invio delle merci acquistate tramite pacchi, i quali devono essere non solo preparati con un minimo di perizia, ma anche affidati a vettori in grado di portare a termine il compito loro affidato senza compromettere l’integrità della merce contenuta al loro interno.
Ne consegue che è assolutamente necessario rivolgersi a corrieri specializzati, in grado di assicurare non solo un servizio di buon livello, ma anche di non pesare troppo sul costo totale della transizione. Individuare quelli giusti non è però facile. Proprio per questo motivo Altroconsumo ha pensato bene di dare vita ad una classifica relativa agli operatori del settore. Come è andata? Andiamo a vedere nel dettaglio.
La classifica di Altroconsumo: i disservizi sono all’ordine del giorno
Altroconsumo ha intervistato oltre 3mila persone con il preciso intento di andare ad analizzare la loro esperienza con le consegne nel corso dell’ultimo anno. La classifica che ne è scaturita ha contribuito a dare vita ad una fotografia abbastanza attendibile in relazione al settore delle spedizioni in Italia. E anche abbastanza preoccupante.
Prima di addentrarci nei risultati, vanno rilevate alcune tendenze di fondo emerse dall’inchiesta. A partire dal fatto che in media, ogni persona riceve 7 pacchi nel corso dell’anno. Trattandosi appunto di una media, nella quale vanno a mischiarsi valori più alti o più bassi. In particolare, un decimo del campione intervistato ha dichiarato di ricevere sino a 15 pacchi nel corso dell’anno.
Altro dato interessante è poi quello emerso per quanto riguarda la puntualità della consegna. La quale è saltata nel 62% dei casi, in quanto la stessa non ha avuto luogo nel giorno concordato con lo spedizioniere: se il 39% lo ha potuto avere in ritardo, c’è anche un 23% il quale si è trovato in analoga difficoltà a causa dell’anticipo delle operazioni. Un dato quindi molto rilevante.
Più di un decimo dei pacchi arriva danneggiato
Sempre in tema di disservizi, va poi sottolineato come il 12% degli intervistati abbia dichiarato di aver ricevuto il pacco danneggiato, con danni ritenuti importanti nel 10% dei casi. Disservizi quindi di rilievo non solo in termini temporali, ma anche tali da ingenerare un vero e proprio danno per quanto riguarda la merce trasportata.
Un problema il quale affligge in particolare Poste Italiane (22% delle spedizioni in Italia) e Sda (19%), quest’ultima controllata proprio dalla prima. Entrambe, infatti, hanno fatto registrare il 18% di pacchi danneggiati in maniera più o meno lieve, un dato sul quale occorrerebbe attuare una riflessione in grado di migliorare il servizio.
Mentre per quanto riguarda un altro limite molto vistoso, quello relativo alla mancata consegna dei pacchi, spiccano ancora Poste Italiane e Nexive, rispettivamente con l’8 e il 7% di pacchi mai arrivati a destinazione. Considerato come la seconda azienda sia entrata da poco nell’orbita di Poste Italiane, si spera in un notevole miglioramento sotto questo punto di vista. Anche perché proprio essa continua a detenere un posto di assoluto rilievo per quanto riguarda la spedizione di pacchi nel nostro Paese.
La classifica di Altroconsumo: chi vince e chi perde
Dopo aver ricordato alcune tendenze in atto nel settore delle spedizioni, andiamo quindi a vedere chi esce bene dalla classifica di Altroconsumo e chi, al contrario, dovrebbe riflettere sul livello del servizio assicurato.
Il verdetto sembra abbastanza chiaro, considerato come il podio della graduatoria sia occupato da Mail Boxes Etc (78 punti su 100), da UPS /77) e da TNT (76). Seguono poi DHL (75), GLS (72), Bartolini (72), FedEx (68), SDA (66), Nexive (62), mentre Poste Italiane (59) chiude sul fondo.
I corrieri italiani, quindi, non escono molto bene dalle interviste di Altroconsumo. La speranza è naturalmente in un miglioramento del servizio, anche in considerazione del fatto che nel frattempo anche Amazon è entrato in campo, con la sua ormai proverbiale potenza di fuoco.
Un miglioramento reso possibile e necessario anche dai mutamenti ormai in atto. Quelli in particolare indotti dalla decisione di ricorrere in maniera sempre più massiccia alle tecnologie di ultima generazione e a soluzioni più razionali, in grado di facilitare in maniera notevole il compito dei corrieri. Nella prima categoria rientrano in particolare i droni, già usati in Cina, Stati Uniti e Regno Unito per la movimentazione delle merci. Nella seconda l’utilizzo di mezzi ibridi e di piccole dimensioni, più semplici da far spostare rispetto a quelli pesanti.
Un trend il quale dovrebbe proseguire in maniera sempre più intensa, obbligando tutti gli attori del settore ad adeguarsi in termini di standard conseguiti. Chi non dovesse farlo, potrebbe alla fine ritrovarsi in una posizione non facile di fronte ad una clientela sempre più esigente.
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