L’export italiano verso la Russia continua a macinare numeri importanti, nonostante le difficoltà create dalle sanzioni. La quota italiana delle importazioni russe si attesta nel corso dell’ultimo decennio su un livello superiore al 4%, attestando il nostro Paese al quinto posto della speciale graduatoria. Alle spalle di Cina, Germania, Bielorussia e Stati Uniti, in base alle ultime statistiche disponibili.
Un panorama che si allarga peraltro al commercio elettronico, con il rinnovato interesse da parte dei russi verso i tanti prodotti del Made in Italy. Il quale obbliga gli operatori a prendere atto delle possibili difficoltà legate alla necessità di spedire le merci acquistate in un Paese che non solo non fa parte dell’Unione Europea, ma che con la stessa ha rapporti sempre più conflittuali.
Le difficoltà del commercio verso la Russia
Come abbiamo visto, quindi, i rapporti tra Russia e Unione Europea sono al momento molto tesi. Resi tali dalla questione dell’Ucraina, cui potrebbe aggiungersi ben presto quella relativa alla Bielorussia.
La geo-politica, però, non è la sola fonte di difficoltà nei rapporti commerciali tra le controparti. Ad essa, infatti, devono essere aggiunti i seguenti fattori:
- la grande estensione territoriale della Russia, cui concorrono oltre 17 milioni di chilometri quadrati;
- la scarsa capillarità delle strutture predisposte in loco dalle aziende che si occupano di spedizioni;
- le lunghe tempistiche che possono scaturire proprio dalla difficoltà di coprire tutto il Paese;
- i costi di spedizione derivanti dalle grandi distanze che devono essere coperte.
L’invio di pacchi verso la Russia è uguale a quello verso i Paesi extra-UE
Quando si deve affrontare una spedizione verso la Russia, occorre partire da un semplice assunto: si tratta di un Paese extra-UE e come tale deve essere affrontato. Ciò vuol dire che, a differenza di quanto avviene per i Paesi aderenti all’eurozona, non basta la semplice lettera di vettura.
I documenti necessari per questo genere di spedizione sono invece i seguenti:
- la fattura commerciale, ove si stiano inviando merci acquistate, o quella pro forma, ove non si tratti di una vendita;
- la dichiarazione di libera esportazione, in cui deve essere specificato se ciò che viene spedito è sottoposto o meno a restrizioni;
- la copia dei documenti assicurativi, nel caso in cui la spedizione sia accompagnata da una polizza in tal senso.
Naturalmente tutti i documenti in questione devono essere redatti in modo da rendere assolutamente chiare e trasparenti le informazioni contenute. Proprio per questo motivo si consiglia di ricorrere a corrieri specializzati nel commercio verso il gigante euro-asiatico.
La questione dei dazi doganali
Naturalmente, nel caso di invio di merci oggetto di una transazione occorre mettere in conto anche la questione relativa al pagamento dei dazi doganali. Ovvero le imposte le quali vengono applicate sui prodotti venduti e acquistati da uno Stato all’altro.
Una imposta la quale ha l’evidente compito di far aumentare il costo di un prodotto acquistato all’estero con l’obiettivo di limitarne il commercio all’interno del Paese in cui entra la merce estera. Molto spesso il suo valore viene determinato proprio dalla politica adottata dai Paesi esportatori, che potrebbe arrivare a configurare il famigerato dumping, ovvero la vendita sotto costo di particolari prodotti in modo da distruggere la concorrenza. Una volta tolta di mezzo la stessa, l’impresa restante potrebbe a sua volta decidere di aumentare arbitrariamente i costi, con danno dei consumatori.
Una politica quindi molto pericolosa, contro la quale i dazi sono l’arma più forte, tanto da essere stata scelta da Donald Trump nei confronti delle imprese cinesi nella guerra commerciale tra i due Paesi.
Per chi deve spedire i propri prodotti in Russia, quindi, è assolutamente necessario conoscere il livello dei dazi imposti alle merci che si intende esportare. In modo da poter impostare la transazione su livelli tali da garantire la concorrenzialità della propria proposta e un margine di guadagno tale da giustificare l’operazione. Il modo migliore per farlo è la consultazione del sito del Market Access Database dell’European Commission.
Cosa non si può spedire in Russia
Per chi deve spedire un pacco, è naturalmente importante anche sapere cosa si può inviare e cosa invece è proibito in quel Paese.
In linea di massima, si può dire che oltre ai pacchi non imballati, è impossibile far entrare armi da fuoco, esplosivi, sostanze stupefacenti, tossiche o radioattive, animali vivi o morti e altro materiale di vario genere. Come non si possono spedire oggetti preziosi e denaro contante.
Altre restrizioni possono poi riguardare alcuni farmaci, prodotti alimentari e prodotti particolari come i detergenti e i materiali infiammabili in genere.
Affidarsi a spedizionieri specializzati
Alla luce delle difficoltà esistenti e che abbiamo ricordato, chi intende fare commercio elettronico con la Russia dovrebbe avere l’accortezza di affidarsi per le spedizioni della merce ad un corriere non solo affidabile, ma anche specializzato in questo genere di traffico.
Il quale, proprio conoscendo tutte le tematiche connesse, potrà rivelarsi un vero e proprio valore aggiunto, garantendo non solo la qualità del servizio, ma anche la sicurezza che quanto ordinato possa giungere a destinazione in tempi ragionevolmente brevi.
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