Il commercio elettronico è sempre più in voga, soprattutto dopo l’esplosione della pandemia di Covid. La quale ha spinto un gran numero di persone a coltivare la propria propensione al consumo acquistando sul web. Una tendenza la quale dovrebbe senz’altro proseguire nei prossimi anni, soprattutto ove la situazione sanitaria non fosse oggetto di un rapido miglioramento.
Proprio per questo motivo chi vuole dedicarsi alla multicanalità o spostare il proprio commercio su Internet, deve tenere conto delle novità che attraversano il settore. Le quali possono fare da base per aumentare il proprio giro d’affari. A partire dai cosiddetti chatbox. Di cosa si tratta, precisamente?
I chatbox sono l’ultima risorsa messa a disposizione di chi intende rendere sempre meno fredda la relazione con la propria clientela. Una esigenza sempre più diffusa in una realtà commerciale sempre più concorrenziale come il web odierno. E che trae la sua origine proprio dal cambio di paradigma in atto nel commercio elettronico, ove gli utenti desiderano instaurare un rapporto simile a quello che possono coltivare nel negozio fisico.
Andiamo quindi a cercare di capire meglio di cosa si tratti effettivamente e perché i chatbox sono considerati ormai irrinunciabili per chi intenda affermare il suo eCommerce.
Cosa sono i chatbox
Per chatbot, detto anche chatterbot o Messenger bot, si intende un software di messaggistica automatizzato ideato con il preciso fine di andare a simulare l’interazione e il dialogo che si instaura tra due persone in carne e ossa.
A farne capire il funzionamento è il nome stesso, derivante dall’unione tra chat (conversazione), chiamato a indicare la tipologia di interazione che si instaura tra le due parti, e bot (abbreviazione di robot), che nella terminologia informatica va ad indicare un programma il quale accede alla rete utilizzando gli stessi canali degli utenti. Ovvero i siti web, le chat o i social network.
Siamo di conseguenza in presenza di un ibrido tra comunicazione dialogica e tecnologia automatizzata. Ideato con il preciso intento di fornire assistenza immediata al cliente che ne abbia bisogno. Tra gli esempi di chatbot più famosi va annoverato in particolare Siri, l’assistente virtuale di Apple, che ha fatto da apripista ad altri progetti analoghi, come Alexa (Amazon), Cortana (Windows 10) e Google Now (Android). Un elenco che nell’immediato futuro promette di allungarsi in maniera notevole.
Come funzionano
Come funziona uno chatbox? La base è rappresentata dall’intelligenza artificiale, chiamata a fornire risposte strutturate e pertinenti a domande specifiche, grazie all’utilizzo di particolari algoritmi.
Naturalmente per poter dare una risposta, la soluzione deve essere incorporata nel loro database. Limitando quindi il proprio compito alla ricerca di quella più pertinente.
Un funzionamento il quale può generare soddisfazione ove abbiano una risposta pronta alla domanda formulata dall’utente, ma di converso frustrazione ove non siano in grado di darla. Si tratta in pratica di strumenti perfetti (o quasi) per fornire servizi come l’assistenza al cliente o informazioni sulla gamma di prodotti di un’azienda.
Chatbox ed eCommerce: un binomio di successo
L’utilizzo di chatbox nel settore del commercio elettronico è in grado di assicurare un notevole ventaglio di vantaggi. Tra di essi occorre ricordare in particolare:
- la possibilità di interagire con la clientela in tempo reale e senza sosta;
- la possibilità di soddisfare le domande e le esigenze della propria utenza, impedendo che gli interessati rinuncino alla transazione in preda allo scoramento;
- l’opportunità di recuperare carrelli abbandonati dalla controparte per un qualsiasi motivo;
- il miglioramento dell’engagement con i clienti, proponendo sconti e agevolazioni.
Grazie all’utilizzo di chatbox si consolida il rapporto con i clienti
Ma il vero valore aggiunto di uno chatbox consiste nella possibilità di instaurare una corrente di fiducia con la propria clientela. Un rapporto il quale viene ad essere facilitato dalla possibilità di raccogliere dati su di essa e profilarli nella maniera più adeguata. Permettendo in tal modo di inviare pubblicità adatte al profilo individuato, senza il rischio di provocare un senso di fastidio.
Proprio per questo motivo, questo strumento è considerato ormai irrinunciabile da chi intende far fare un vero e proprio salto di qualità al proprio commercio elettronico.
A patto di saper individuare quello che è effettivamente in grado di dare vita ad un comportamento che assomigli più possibile a quello umano. Ovvero tale da non provocare nell’interlocutore il fastidio che è la scontata conclusione di una comunicazione fredda, come quella tipica di un robot.
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